دانلود کتاب Documento Congressuale Cambiare Verso a sostegno della candidatura di Matteo Renzi (2013)
by Matteo Renzi
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عنوان فارسی: کنگره سند تغییر در حمایت از نامزدی ماتئو رنتسی (2013) |
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La vittoria di Renzi alle primarie dell'8 dicembre 2013, per il posto di segretario del partito, portò allo spostamento a destra del PD, e alle successive fuoriuscita degli elementi più a sinistra e conseguente spaccatura del PD.
Una delle prime mosse da segretario fu quella di togliere la fiducia del PD al governo del compagno di partito Enrico Letta e con la complicità del Presidente Giorgio Napolitano (che invece aveva sempre ostacolato Bersani) divenne Primo Ministro nel febbraio 2014.
(Vedi: https://web.archive.org/web/20161012222244/http://archive.partitodemocratico.it/doc/265173/apriamo-una-fase-nuova.htm)
La vittoria alle primarie portò automaticamente Renzi al governo, missione che aveva fallito nel dicembre 2012 alle primarie di coalizione "Italia. Bene Comune" che videro la vittoria di Pierluigi Bersani.
Poche settimane dopo la sconfitta di Renzi, si ebbe la candidatura dell'allora capo del governo tecnico Mario Monti, con il nuovo partito Scelta Civica, contro l'alleanza di centro-sinistra PD-Sel. Il Porcellum al senato fece il resto e per Bersani arrivarono le imposizioni di Napolitano: l’esecutivo del centrosinistra poteva nascere solo con una “maggioranza certa”, e il NO dei montiani: "Nulla di scontato".
(Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/22/nuovo-governo-napolitano-affid-incarico-bersani-per-esecutivo/539063/)
Le cose forse sarebbero andate diversamente se ci fosse già stato Renzi come segretario PD.
("Nel frattempo però nel Partito Democratico da una parte si è levata una voce che darebbe Matteo Renzi pronto a guidare un partito di “larghissime” intese: secondo una ricostruzione del Corriere della Sera, infatti, sarebbe il trait d’union tra Pd, Pdl, Cinque Stelle e montiani."
Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/01/elezioni-bersani-no-al-governissimo-ma-8-punti-per-chiedere-fiducia/516726/)
Dall'interno:
Gli italiani vogliono cambiare, ma cambiare davvero. Hanno votato persino Beppe Grillo per farcelo capire. E oggi che l'esperienza dei Cinque Stelle mostra tutti i limiti tipici della demagogia e del populismo, a noi il compito di recuperarne i consensi...
Si vince recuperando consensi in tutte le direzioni: centrodestra, Grillo, astensioni..
Vuoi anche i voti del centrodestra? Sì. E vuoi i voti di Grillo? Assolutamente sì. Non è uno scandalo, è logica: se non si ottengono i voti di coloro che non hanno votato il Partito democratico alle precedenti elezioni, si perde. ...
Il PD deve accogliere le speranze tradite di chi ha creduto in un progetto - diverso dal nostro, certo – e che poi ha fallito: le speranze delle persone non hanno bollini, non hanno etichette. ...
per farlo dobbiamo cancellare il conservatorismo di chi vorrebbe fare sempre le stesse cose. Vivacchiare non serve a nulla e a nessuno. ...
Chi dice: vanno bene le cose così come sono, va bene il partito così com'è, può non votare per noi. ...
Il PD non sarà mai subalterno al mercato, che deve regolare. Ma proprio per questo la politica non può interferire con operazioni economiche e finanziarie...
E il ritornello “Ce lo chiede l'Europa” ci ha stancato.