دانلود کتاب Corso elementare di Economia Politica
by Lev Abramovich Leontiev
|
عنوان فارسی: دوره ابتدایی از اقتصاد سیاسی |
دانلود کتاب
جزییات کتاب
Dalla 2° di copertina dell'edizione del 1950:
-----------------------------------------------------------
LEONTIEV, eminente personalità delle scienze economiche dell' U.R.S.S. porge in questo breve compendio di economia politica all'attenzione del lettore, con rigorosa e documentata critica, le contraddizioni dell'attuale società capitalistica. Già Marx aveva dimostrato come l'operaio, il lavoratore, sia solo apparentemente pagato per tutte le sue ore di lavoro, mentre in realtà il suo salario corrisponde soltanto ad una parte del suo orario di lavoro.
Oggi, che il capitale ha assunto sempre più forme mostruose, oggi che nel monopolio e nel trust si ha la più precisa negazione della proprietà individuale sempre più evidente risulta il contrasto tra la funzione sociale del lavoro e la proprietà privata dei mezzi di produzione.
LEONTIEV porge appunto in questo compendio allo studioso ed al lettore, i motivi fondamentali delle contraddizioni e mette in risalto l'unica soluzione. - La soluzione che attraverso la lotta contro la conservazione e il privilegio, con la guida dell'ideologia marxista-leninista ha un nome: la realizzazione della SOCIETÀ SOCIALISTA.
Dalla ristampa del 1977 delle EDIZIONI DI CULTURA POPOLARE:
-----------------------------------------------------------
Il manuale di economia politica che presentiamo è stato redatto in URSS nel 1934 da uno dei maggiori teorici sovietici della materia in quel periodo. Esso fu espressamente scritto allo scopo di fornire ai lavoratori, ai democratici e a tutti coloro che per la prima volta si accostano al marxismo uno strumento agile e comprensibile per lo studio dell’economia. Pertanto il linguaggio è volutamente semplice e l’esposizione ricca di esempi in modo che i principi del marxismo-leninismo della teoria economica siano accessibili a tutti.
Per questi motivi le EDIZIONI DI CULTURA POPOLARE hanno voluto riprendere questo testo sul quale si sono formati in passato migliaia di quadri comunisti.
Le teorie economiche sono presentate dalla borghesia come qualcosa di astratto e completamente slegato dalla pratica quotidiana delle vaste masse popolari. Gli economisti borghesi usano un linguaggio i«comprensibile alla maggioranza dei lavoratori al fine di nascondere la realtà delle classi che sta dietro ai rapporti economici tra gli uomini. Essi vogliono nascondere l'esistenza dello sfruttamento capitalistico e dell’oppressione imperialista. Perciò essi parlano una lingua che comprendono solo gli iniziati.
Nei periodi di crisi (e questo manuale fu scritto nel pieno della grande crisi mondiale del 1929-33) si accentua l’interesse per le teorie economiche e assume particolare importanza contrastare la borghesia anche su questo terreno. Le masse lavoratrici vogliono sapere se è giusto e necessario assoggettarsi all’aumento dello sfruttamento che impone loro la borghesia capitalista, se è vero che esse sono responsabili della crisi e, se ciò non è vero, come opporsi all’offensiva del capitale.
La pubblicazione di questo manuale vuole contribuire a dare una risposta a queste esigenze dei lavoratori e dei democratici. Anche i revisionisti, che hanno abbandonato il marxismo, adottano il linguaggio degli economisti borghesi aggiungendo confusione tra le masse. L’economia politica per tutti costoro è uno strumento per occultare i contrasti di classe e per invogliare le masse lavoratrici a sottomettersi allo sfruttamento capitalistico.
Al contrario le masse popolari vogliono conoscere le vere cause della propria miseria e il mezzo per liberarsi da essa. L’economia politica marxista indaga sulle leggi che regolano la società capitalistica e fornisce alle masse un’arma ideologica nella loro lotta contro la classe dei capitalisti.
Un estratto:
-----------------------------------------------------------
La crisi che imperversa in tutto il mondo capitalistico dal 1929 ha acutizzato fino al massimo tutte le contraddizioni interne ed esterne del sistema capitalistico. Il protrarsi della crisi ha condotto ad un aggravamento senza paragone delle condizioni delle masse lavoratrici. Una colossale disoccupazione un’enorme riduzione dei salari, l’intensificazione dello sfruttamento — questo è il destino della classe operaia nelle condizioni della crisi attuale. La crisi ha anche causato una rovina senza precedenti delle larghe masse degli agricoltori. Insieme con il loro impoverimento è sorto un immenso risentimento delle masse lavoratrici contro il sistema capitalistico.
Di fronte alla indignazione delle masse, la borghesia abbandona sempre più i vecchi metodi coi quali teneva in soggezione il proletariato e passa al terrorismo aperto, alla dittatura fascista. In Germania la borghesia portò al potere la sanguinaria dittatura di Hitler nel febbraio 1933. Lo stabilirsi del fascismo in Germania mette in evidenza il ruolo distruttivo dei capi social-democratici che provocano le scissioni nei ranghi della classe operaia indebolendo così la sua resistenza alla dittatura della borghesia.
Il protrarsi della crisi ha esasperato sino all’estremo, tutti gli antagonisti esistenti tra le potenze capitalistiche. Nelle condizioni della crisi ogni paese tenta di accollare il suo fardello agli altri paesi. La lotta per i mercati è diventata acutissima. Avendo ricorso al dumping sui mercati stranieri, ogni paese innalza, nello stesso tempo, delle barriere attorno ai suoi mercati, contro la concorrenza straniera. Il mancato pagamento dei debiti aggrava l’antagonismo tra le nazioni debitrici e creditrici.
Tutto questo ha esasperato all’estremo i rapporti tra le diverse nazioni capitalistiche; già si procede nel modo più aperto alla preparazione di una nuova guerra imperialista, armandosi sino ai denti in previsione di una nuova lotta per la ridistribuzione del mondo. Mentre tutti i rami dell’industria ridussero la produzione a causa della crisi, un ramo — l’industria di guerra — non solo non diminuì, ma al contrario allargò i suoi impianti di anno in anno.
I piani per la guerra futura sono già stati preparati in segreto dagli imperialisti. I più importanti fra questi piani sono i progetti di intervento armato contro l’Unione Sovietica.
Noi sappiamo già che il capitalismo non abbandonerà la posizione di sua iniziativa, che esso non crollerà automaticamente. Noi sappiamo che tutte le teorie del collasso automatico del capitalismo arrecano soltanto un danno incalcolabile alla causa della classe operaia addormentando la sua volontà di proseguire nella lotta lunga e continua che è necessaria per trionfare degli sfruttatori. Nessun acutizzarsi delle contraddizioni del capitalismo può creare una situazione nella quale la borghesia non trovi assolutamente una via di uscita. Soltanto una lotta continua provocherà il collasso del sistema capitalistico.
Lev Abramovich Leontiev, 1934