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Bertrand Russell, nella sua Autobiografia, ha scritto: “Nel luglio del 1900 si tenne un congresso internazionale di filosofia a Parigi…Il congresso segnò una svolta importante nella mia vita intellettuale perché fu in quell’occasione che incontrai Peano… Durante le discussioni mi resi conto che era sempre più preciso di tutti gli altri, invariabilmente il più brillante. Mi convinsi che questo dipendeva dalla sua logica matematica e pertanto mi feci dare da lui tutte le sue opere…”. Tali parole testimoniano il riconoscimento che la cultura internazionale ha tributato fin dall’inizio all’opera di Peano. In Italia, invece, gli studi di logica matematica di Peano furono dapprima osteggiati e poi quasi ignorati: soltanto negli anni cinquanta verrà ammesso il ruolo pionieristico da lui avuto in questo settore. Ora è pienamente riconosciuta l’originalità dei contributi di Peano in vari ambiti, dall’analisi matematica all’assiomatizzazione della geometria, alla didattica della matematica, alla ricerca di una fondazione assiomatica dell’intera aritmetica, basata sui suoi cinque assiomi per i numeri naturali. La sua importante scoperta dell’esistenza di una curva che percorre tutti i punti di un quadrato rappresenta un momento decisivo nel processo di chiarificazione del concetto di dimensione, così come le definizioni rigorose delle nozioni di integrale, di area di una superficie, di lunghezza di un arco sono chiari esempi della sua capacità di rendere precisi i concetti e i metodi della matematica.
Questo libro rappresenta la biografia dedicata a Peano, che avrebbe dovuto essere scritta dall’autore stesso insieme con Ugo Cassina che avrebbe fornito materiale e consigli. I due avevano appena iniziato a lavorare al progetto quando purtroppo il professor Cassina morì improvvisamente il 5 ottobre 1964 e Hubert C. Kennedy decise di continuare da solo, trascorrendo a Torino l’anno accademico 1966/67 e per la stesura del volume impiegò una decina d’anni. Questo libro non si occupa solo del matematico, ma dell’uomo, presentandolo come la persona che sa simpatizzare con i lavoratori delle fabbriche e che decide di ospitare, alla fine della primavera del 1906, nella propria villa in Val Pattonera (a un’ora circa di cammino dalla rampa di Cavoretto), gli scioperanti dei cotonifici di Torino. Nonostante i danni recati al giardino dai numerosi scioperanti in gita, Peano, a quanto si dice, mai rimpianse il suo gesto di solidarietà.