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Dicono che fu inventato nel 1968, ma è un classico sempreverde della politica italiana. Dicono che non esista, che sia solo un'espressione: ma il "Manuale Cencelli" continua ad essere invocato - e seguito - ogni volta che in Italia la politica deve procedere alle grandi nomine per i ministeri, gli enti, le cariche pubbliche di ogni tipo. Il "Manuale Cencelli" non era - non è - solo una guida alla spartizione dei posti di potere fra i partiti. È un meccanismo perfetto basato su formule algebriche. Questo libro di Renato Venditti, uscito in prima edizione nel 1981 presso Editori Riuniti, è un classico del giornalismo politico italiano: il testo che meglio spiega cosa esattamente sia questo metodo. Inventato da un oscuro ma geniale portaborse, Massimiliano Cencelli, il Manuale con ogni probabilità circolava stampato tra i dirigenti politici dell'epoca. Calcolava la forza di ogni corrente tenendo conto delle percentuali ottenute ai congressi e divideva categorie di importanza decrescente i posti appetibili: i ministeri sono ripartiti in "grossissimi", in "grossi", "piccoli", e "senza portafogli". Nuova edizione arricchita da un'intervista esclusiva di Mariella Venditti a Massimiliano Cencelli oggi. Prefazione di Luca Telese.