جزییات کتاب
A partire dai primi anni Duemila si rinviene una corposa letteratura relativa alle funzioni, caratteristiche e condizioni di gestione dei Confidi. Come noto, si tratta di istituti la cui finalità consiste nel rilascio di garanzie di natura collettiva a favore degli associati, affinché essi possano accedere con maggiore facilità al credito bancario. L’interesse manifestato da parte degli studiosi è stato nel tempo principalmente sollecitato, da un lato, dalle novità di carattere regolamentare, specifiche e di settore, che hanno contribuito a modificare in modo sostanziale il quadro istituzionale e operativo, e, dall’altro, dal manifestarsi di una profonda crisi economico-finanziaria che ha coinvolto gli operatori nazionali, agenti nei diversi comparti, costringendoli a impegnative rivisitazioni del proprio modello di business. In termini più generali, l’analisi economica ha manifestato interesse per questa particolare categoria di intermediari finanziari in quanto essi sono considerati da più parti quali elementi di mitigazione delle asimmetrie informative che caratterizzano il rapporto piccole-medie imprese vs. banche, talora così pronunciate da ostacolare il finanziamento di progetti particolarmente profittevoli. In particolare, i membri dei Confidi (definiti Mutual Guarantee Institutions in ambito internazionale) contribuiscono a un fondo che viene poi utilizzato quale garanzia per i prestiti ai membri del medesimo Confidi. All’interno di questo schema, la condivisione della responsabilità discende dall’apporto delle imprese al fondo mutualistico. Le banche dal canto loro potrebbero apprezzare tale modalità di supporto all’erogazione dei prestiti in quanto, in primis, ciascun membro del Confidi risulta maggiormente informato delle stesse banche riguardo le caratteristiche e il comportamento dei rispettivi membri. In tal modo, i componenti che accettano di condividere la responsabilità per un prestito inviano un segnale positivo agli istituti finanziatori circa il merito di credito del prenditore. Inoltre, dato che i membri del Confidi acconsentono a far fronte alle eventualità penalità in caso di default di una delle parti, sono gli stessi membri ad essere incentivati ad esercitare un’attività di monitoraggio reciproco (peer monitoring). Infine, dal momento che una pluralità di imprese partecipa al finanziamento mutualistico, mentre ciascuna banca solitamente presta soltanto a uno o più affiliati al Confidi e non a tutti contestualmente, gli istituti di credito si trovano nelle condizioni di poter acquisire una sorta di “protezione” dal rischio dagli altri membri del Confidi, anche in una logica di diversificazione. Ciò non fa venir meno la probabilità di default di ciascun finanziato (probability of default, PD), anzi può addirittura elevare la soglia di accettabilità da parte del la banca, ma può contribuire a ridurre il tasso di perdita in caso di default (loss given default rate, LGD) così da contenere nel complesso il rischio di credito.