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E se gli uomini, come le donne, fossero da sempre vittime del mito della virilità? Il libro di Olivia Gazalè affronta questo stereotipo attraverso un affascinante ed esaustivo percorso nelle nostre radici filosofiche e culturali. Per consolidare il proprio dominio sul sesso femminile, il maschio, fin dalle origini della civiltà, ha teorizzato la propria supremazia costruendo questo mito. Un discorso che ha determinato l'inferiorità della donna nella sua essenza, ma anche quella dell'altro uomo (lo straniero, il "subumano", il "pederasta"...). È così che questa narrazione ha storicamente legittimato la sottovalutazione della donna e l'oppressione dell'uomo sull'uomo. Questo modello dell'onnipotenza guerriera, politica e sessuale è da un secolo in piena decostruzione, a tal punto che certi spiriti nostalgici lamentano una crisi della virilità e accusano il femminismo di aver privato l'uomo della sovranità naturale. In realtà l'emancipazione delle donne non ne è la causa. La virilità è caduta nella propria trappola, una trappola che l'uomo, volendo rinchiudervi la donna, ha teso a se stesso. Facendo del mito della superiorità maschile il fondamento dell'ordine sociale, politico, religioso, economico e sessuale, valorizzando la forza, il gusto del potere, l'appetito di conquista e l'istinto guerriero, gli uomini hanno giustificato e organizzato l'asservimento delle donne, ma si sono anche condannati a reprimere le proprie emozioni, a temere l'impotenza e a biasimare l'effeminatezza, coltivando allo stesso tempo il gusto della violenza e della morte eroica. Olivia Gazalè ci presenta una acuta analisi sociologica e filosofica che farà discutere. Una storia del femminile e del maschile, dalla preistoria all'epoca contemporanea, che reinterpreta in modo originale il tema della guerra dei sessi. È la crisi del modello tradizionale di virilità vista come necessaria in un senso funzionale - corrisponde a un bisogno impellente di affrancarsi da norme coercitive e discriminatorie - e in senso filosofico: non poteva non avvenire.