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L’arte contemporanea è caleidoscopica: può catapultarci in ambienti complessi o minimali richiedendo la nostra attiva partecipazione, ancorarsi a luoghi particolari, porci di fronte a opere apparentemente indistinguibili da oggetti ed eventi della vita quotidiana, appropriarsi illegalmente degli spazi pubblici, e così via. Questo volume muove dalla premessa che uno dei compiti della filosofia dell’arte sia prestare attenzione a specifiche pratiche artistiche e a teorie sull’arte avanzate in altri ambiti di ricerca, per poi organizzare in maniera perspicua la molteplicità dei dati raccolti. I filosofi possono così costruire teorie quanto più generali possibile per cercare di spiegare ciò che emerge da tali dati. Le ricerche qui presentate si concentrano su alcuni fenomeni, accuratamente scelti nell’ampio panorama dell’arte contemporanea: l’installation art e i suoi rapporti con l’installazione espositiva, l’arte sito-specifica e la sua appartenenza alla più ampia tradizione dell’arte situata, il ruolo delle idee nell’arte concettuale e il carattere sovversivo della street art. Sfruttando l’efficacia esplicativa del concetto di medium artistico, nonché della individuazione di forme e generi d’arte, le analisi qui presentate indagano le ragioni per cui in queste pratiche artistiche sono centrali l’esperienza dello spazio, l’interazione fra opere e pubblico, i luoghi d’installazione delle opere e gli oggetti come portatori di significati.
Elisa Caldarola svolge attività di ricerca all’Università di Padova, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia. È stata borsista Fulbright all’Università del Maryland e Visiting Research Student all’Università di Oxford. Si occupa di metafisica dell’arte e teoria della rappresentazione pittorica. Fra le sue pubblicazioni, articoli su «The Journal of Aesthetics and Art Criticism», «Ergo» e «Aisthesis» e il volume “Arte e illusione” di Ernst H. Gombrich. Una lettura filosofica (Padova 2013).