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Interamente dedicato a Giovanni Gentile, questo secondo volume di Filosofia e idealismo ha il suo centro ideale nei due saggi dedicati a L'atto, il tempo e la morte e a La questione dell'astratto e del concreto, nei quali gli aspetti centrali dell'idealismo attuale sono ripensati con forte accentuazione critica: critica, e, proprio per questo, lontana da ogni apologia e, nello stesso tempo, da ogni atteggiamento di ideologica deprecazione. Nel libro sono del resto affrontati molti altri temi e aspetti dell'opera di Gentile: dallo studio di Dante all'atteggiamento tenuto nei confronti del nazionalsocialismo, dalle postille da lui segnate nei margini di alcuni libri di Benedetto Croce ad altri momenti della polemica sostenuta con l'amico di un tempo. E su ciascuno di questi argomenti l'autore, che molto si è avvalso della sua lunga frequentazione dell'Archivio della Fondazione «G. Gentile», ha detto chiaro il suo giudizio, sotteso comunque sempre dalla convinzione che il filosofo dell'atto puro visse, a partire dal 1924, una vita nel profondo tragica e che soltanto in questa dimensione si può forse arrivare a comprenderlo.
Gennaro Sasso (Roma, 1928) ha insegnato Storia delle dottrine politiche all’Università degli Studi di Urbino e successivamente Storia delle dottrine politiche, Storia della filosofia e Filosofia teoretica all’Università degli Studi «La Sapienza» di Roma, della quale è professore emerito. Allievo dell’Istituto italiano per gli studi storici nell’a.a. 1951-52, ha diretto l’Istituto dal 1986 al 2010 ed è oggi membro del Consiglio scientifico didattico. Dal 1987 al 2020 ha diretto la rivista di filosofia, storia e letteratura «La Cultura». È presidente della «Fondazione Giovanni Gentile per gli studi filosofici (Fondazione Roma Sapienza)» e socio nazionale dell’Accademia dei Lincei.