دانلود کتاب Chi ha tradito l'economia italiana
by Nino Galloni
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عنوان فارسی: چه کسی به اقتصاد ایتالیا خیانت کرد |
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Secondo l’autore, gli ultimi tre modelli capitalistici si caratterizzano per la loro insostenibilità: dimostrata, per quelli «proprietario» e finanziario, in base alla esigua durata dei periodi di riferimento, mentre – per quanto riguarda l’attuale, ultrafinanziario – Galloni solleva provocanti e preoccupanti perplessità, visto il suo completo distacco dall’economia reale e locale ed il sostegno che ha avuto e che sta avendo dalle Banche Centrali. Da questo punto di vista, la svolta voluta da Mario Draghi il 5 Giugno del 2014 appare cruciale.
Unico capitalismo sostenibile, dunque, sarebbe quello espansivo e keynesiano, ma Galloni non propone solo un ritorno a Keynes («riveduto e corretto»), ma anche di riflettere sull’alternativa – per la prima volta – al capitalismo stesso, pur sollevando dubbi, sempre in termini di sostenibilità, sui modelli della «decrescita».
Secondo Galloni è la politica – che ha tradito il Paese all’inizio degli anni ’80 – a dover essere reinventata per fungere da guida alle scelte economiche, poiché queste ultime possono (e devono), venir indirizzate verso un capitalismo espansivo oppure verso un non-capitalismo.
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la pretesa di ottenere, promettere o fornire rendimenti dalle attività finanziarie puramente speculative superiori a quelli dell’economia reale e agli stessi tassi di sviluppo, è la causa determinante l’origine dello squilibrio: eccesso di mezzi monetari sempre piú liquidi per fronteggiare gli impegni sul versante speculativo e carenza di mezzi per le attività produttive sia pubbliche, sia private. Le banche tedesche e francesi (per non parlare delle spagnole e delle inglesi) sono piene di titoli tossici, il cui ammontare supera di decine di volte quello di tutti i debiti pubblici dei Paesi al di qua e al di là dell’Atlantico.
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Il problema di oggi sembrerebbe, invero, rappresentato dal fatto che le attuali cerchie di potere non risultano né responsabili, né lungimiranti mentre i movimenti popolari non trovano coaguli adeguati verso il governo – o, almeno, una qualche proposta-progetto – del cambiamento. Su questa strada sono di ostacolo non solo i cosiddetti poteri forti, ma soprattutto i vecchi pregiudizi e l’esistenza, tipica dei Paesi latini, di una fitta rete di connivenze e di appartenenze che, dal basso, minano la democrazia e utilizzano la legalità al contrario, cioè negandola, per ottenere benefici e privilegi: ciò che segna l’ostacolo a una politica partecipata da tutti e finalizzata al bene di tutti.
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(Dalla premessa dell’autore)
Nino Galloni, (Roma 1953), direttore generale del Ministero del Lavoro, funzionario in diversi ministeri finanziari, è attualmente membro effettivo del Collegio dei sindaci dell’Inps. È stato ricercatore all’università di Berkeley in California, stretto collaboratore di Federico Caffè e ha insegnato nelle università di Roma, Milano, Napoli, Modena e Cassino. È autore di numerosissimi articoli e libri fra cui, per Editori Riuniti,L’occupazione tradita (1998) e Il grande mutuo (2008); e con altri editori, Mercato senza padroni (2001), Dopo lo sviluppo sostenibile (2002), Misteri dell’euro, misfatti della finanza (2005), La moneta copernicanacon M. Della Luna (2008), Prendi i tuoi soldi... e scappa? (2010), Eurocidio con Giovanni Passali (2013) e Moneta e Società (2013).