دانلود کتاب Mio tuo suo loro. Donne che partoriscono per altri
by Serena Marchi
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عنوان فارسی: من مال تو |
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جزییات کتاب
«La gestione per altri - detta anche maternità surrogata o utero in affitto - vuol dire in concreto partorire un bambino che sarà figlio di altri, e il cui corredo genetico può essere dei genitori intenzionali (la coppia etero, gay o il/la single che lo crescerà) oppure acquisito da terzi» - Alessandra di Pietro, Gioia
«Un libro – inchiesta Mio tuo suo loro (Fandango) , di Serena Marchi, giornalista da tempo impegnata su tematiche femminili, dà ora voce alle madri che prestano il proprio utero e un pezzo della loro vita per partorire figli destinati ad altri e punta a verificare sul campo che cosa queste donne pensano nella realtà. Perché lo fanno?» - Silvana Mazzocchi, La Repubblica
«Mi chiedo spesso, me lo sono chiesta quando aspettavo mio figlio e continuo a chiedermelo ora davanti alle sue domande senza requie, cosa vuol dire essere genitori. Quando quel legame carnale, viscerale, toitalizzante che si crea da subito, dalla pancia o ancora prima dall'idea, influenzi poi la vita di un figlio» - Marta Cervino, Marie Claire
Serena Marchi ha percorso 33613 chilometri, per incontrarle. Dall'Ucraina al Canada, dal Texas al Regno Unito, passando per la California fino ad arrivare in Italia. Nessuna intervista via Skype, nessuna telefonata, nessuna domanda via email, nessuna risposta scritta. Faccia a faccia, pelle a pelle. Ha visto dove abitano, ha incontrato le loro famiglie, ha vissuto nel loro ambiente. Un viaggio nel mondo della maternità surrogata per ascoltare le donne che prestano il loro utero e una parte della loro vita per partorire figli di altri. Per soldi, per interesse, per altruismo, per senso di responsabilità, per amicizia, per amore. Sicuramente, scegliendo. Serena Marchi decide di raccontare il non detto, di dare voce a chi non l'ha avuta fino a oggi e lo fa con il suo stile chiaro, diretto, senza giudizi. "Mio Tuo Suo Loro" ci aiuterà a rimettere a posto tutti i pezzi del puzzle e a dare la giusta centralità alla scelta della donna, qualunque essa sia. Anche se non è la scelta che avremmo fatto noi.