جزییات کتاب
Ciò che muoverà Pico per tutta la sua breve vita non è desiderio di fama e di stupire. O non solo. È una forza senza nome, che spinge tutti gli uomini, con maggiore o minore intensità, a seguire un proprio cammino. In lui, questa forza si presenta come nostalgia per ciò che nella natura e nelle creazioni dello spirito, o al di là di esse, vi è di infinito. Il suo sapere non si limitò dunque a conoscere sempre più cose, ma a trovare in esse ciò che le rende vive, nuove, e inafferrabili. Nell'autunno del 1961, la grande famiglia dei paperi Disney si arricchì di un nuovo personaggio: Ludwig von Drake, anziano cattedratico iperlaureato e pressoché onnisciente. Con una finezza e un'arguzia di cui abbiamo parecchia nostalgia, gli editori italiani lo ribattezzarono Pico de Paperis... Perché è questo che, del Giovanni Pico della Mirandola autentico e originale, un po' ci si ricorda tutti: un rinascimentale dalla memoria prodigiosa. Forse professore di qualcosa; quasi sicuramente barbosissimo addormentatore di folle (come del resto il papero suo erede). Neanche a dirlo, la realtà che emerge dalle pagine di questa breve biografia - che ha il ritmo serrato e avvincente di un docufilm - è del tutto diversa. Talmente diversa da riguardarci ancora oggi, anzitutto affascinandoci. Che era poi la caratteristica dominante di Giovanni. Bellissimo in un'epoca che aveva fatto del bello il proprio credo e la propria scienza, viziato, testardo, catastrofico rapitore di avvenenti malmaritate, imprudente patrocinatore di tesi pericolose nella Roma papale, fuggiasco curioso, collezionista di lingue arcane, lettore onnivoro e scrittore stupefacente e prolifico. Il tutto nel ristretto espace di trentun anni spremuti fino all'ultima goccia, da eterno e fedele innamorato di una cosa su tutte: il sapere. Uno "scavezzacollo culturale", insomma, un forever young amato dagli dèi e sedotto dall'idea grandiosa di una possibile concordia e pace universale tra religioni e scienze umane. Armonia complessa (perché il bello è divino, ma non semplice) di cui non ebbe il tempo di lasciarci la compiuta chiave, che tanto ci farebbe comodo in questo nostro sempre più brutto mondo, riempiendoci però di indizi sul come e dove andarla a cercare. E così quando la vita di Pico, e con lei il libro, finiscono, dispiace davvero. Ci si ritrova un po' trafelati ma anche parecchio galvanizzati. Desiderosi di saperne di più, soprattutto.